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venerdì 24 luglio 2015

Numero di migranti sbarcati in Italia, 1997-2014


A sbarcare sulle coste italiane attraversando illegalmente i confini marittimi sono sia migranti economici irregolari, sia richiedenti asilo

Il numero degli arrivi negli ultimi anni è altalenante. Dal 1º gennaio al 31 dicembre 2006 sono sbarcati sulle coste italiane 22.016 migranti, con una riduzione, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, del 4,5% (22.939 erano stati gli arrivi nel 2005).
La maggior parte degli sbarchi è avvenuta sulle coste siciliane, dove nel 2006 sono arrivati 21.400 migranti (22.824 nel 2005), mentre in Puglia sono stati solo 243 (19 nel 2005) e in Calabria 282 (88 nel 2005). Di questi 8.146 sono di nazionalità marocchina, 4.200 egiziana, 2.859 eritrea e 2.288 tunisina. La diminuzione, seppur lieve, segnava un'importante inversione di tendenza fino al 2008: nel 2005 gli sbarchi erano quasi raddoppiati rispetto al 2004. Nel 2014 sono sbarcati sulle coste italiane 170.100 migranti (su un totale di 220.194 che sono giunti nell’Unione europea attraversando irregolarmente il Mediterraneo nel 2014), con un incremento del 296% rispetto al 2013 (42.925 sbarcati) ed anche rispetto al precedente picco del 2011 (62.292 sbarcati).
141.484 degli sbarcati in Italia nel 2014 erano partiti dalle coste della Libia, 15.283 dalle coste dell’Egitto e 10.340 dalle coste della Turchia. I principali Paesi di cittadinanza degli sbarcati erano Siria (42.323), Eritrea (34.329), Mali (9.908), Nigeria (9.000), Gambia (8.691), Somalia (5.756) ed Egitto (4.095).
L’incremento negli sbarchi si deve sia al maggior numero di rifugiati provenienti in particolare dalla Siria a causa della guerra civile siriana, sia alla maggiore facilità e urgenza di partire dalle coste libiche a causa della situazione di anarchia creata dalla guerra civile in Libia. Molti degli sbarcati erano in cerca di asilo, in particolare Siriani ed Eritrei, le cui domande di asilo in Europa esaminate nel 2014 sono state accolte positivamente per il 95% e per l’89% dei casi, rispettivamente.

Tuttavia, solo pochissimi Siriani ed Eritrei hanno presentato domanda di asilo in Italia (500 e 480, rispettivamente), mentre la maggior parte ha proseguito verso il Nord Europa (Germania e Svezia in particolare), nonostante il regolamento di Dublino preveda che i richiedenti asilo debbano presentare domanda di asilo nel primo Paese d’arrivo




Numero di richiedenti asilo in Italia, 1990-2014
Da non confondersi con la maggioranza degli stranieri, immigrati in Italia quasi sempre per motivi economici, i richiedenti asilo sono stranieri che hanno presentato all'Italia richiesta di protezione ed ospitalità in base alle convenzioni internazionali, perché perseguitati nel loro paese di origine per le loro opinioni, o la loro attività politica o religiosa, ovvero perché provenienti da zone di guerra totalmente insicure, o ancora oggetto di discriminazioni o persecuzioni per motivi di appartenenza etnica. Dal momento che la richiesta di asilo va presentata nel territorio dello Stato a cui si richiede asilo e che le leggi italiane ed europee non prevedono vie di ingresso regolari per coloro che intendono presentare richiesta di asilo, i richiedenti asilo arrivano per lo più in maniera irregolare, attraverso gli sbarchi sulle coste italiane. In base alla convenzione di Ginevra sui rifugiati (1951), i richiedenti asilo non possono essere respinti ai confini se sono a rischio di persecuzione o di altri gravi danni. Coloro la cui richiesta è stata accolta positivamente ricevono lo status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale, mentre i restanti possono essere rimpatriati. Se nella categoria dei rifugiati rientravano nel secolo scorso prima persone rimpatriate da ex colonie italiane (accusati di collaborazionismo con i colonizzatori italiani) e poi persone perseguitate nell'Est Europa per l'opposizione ai regimi comunisti ivi allora imperanti, nel nuovo secolo la provenienza è prevalentemente da zone di guerra, soprattutto Eritrea, Somalia e Afghanistan, non senza la presenza di perseguitati per motivi politici o religiosi.

Numero di richiedenti asilo in Italia, 1990-2014
Tra il 1990 e il 2013, l’Italia ha esaminato 191.982 richieste d’asilo, respingendone 90.800 e riconoscendo lo status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale a 101.182 richiedenti asilo. Secondo l’UNHCR, il numero totale di rifugiati residenti in Italia alla fine del 2014 era di 93.715 unità, meno che in Francia (252.264), Germania (216.973), Svezia (142.207) e Regno Unito (117.161). I primi cinque Paesi di cittadinanza dei rifugiati in Italia erano Eritrea (13.357), Somalia (12.213), Afghanistan (8.991), Nigeria (6.293) e Pakistan (5.764) .

Il 2014 è stato, sia in Italia, sia nel resto d'Europa, un anno record per il numero di nuove richieste di asilo. In Italia sono state presentate 64.625 richieste di asilo (rispetto alle 26.620 del 2013), su un totale di 625.920 richieste di asilo in tutta Europa (rispetto alle 431.090 del 2013); hanno avuto più richieste di asilo dell’Italia la Germania (202.645) e la Svezia (81.180). Le prime cinque nazionalità dei richiedenti asilo in Italia nel 2014 sono state Nigeria (10.135), Mali (9.790), Gambia (8.575), Pakistan (7.150) e Senegal (4.675). Alla fine del 2014, nelle strutture di accoglienza per richiedenti asilo in Italia erano ospitate 66.066 persone.

Nel 2014 ci sono state in Italia 35.180 decisioni in prima istanza sulle richieste di asilo presentate (sia nello stesso anno, sia precedentemente): di queste, 20.580 (59%) hanno avuto esito positivo, col riconoscimento dello status di rifugiato o di altra forma di protezione internazionale, mentre le restanti 14.600 sono state respinte. Hanno accolto positivamente più richieste di asilo dell’Italia la Germania (47.555), la Svezia (33.025) e la Francia (20.640). Le prime tre nazionalità di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale in Italia nel 2014 sono state Pakistan (2.420), Afghanistan (2.400) e Nigeria (2.145).



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